NEWS
E
COMUNICAZIONI




 News e comunicazioni


Notizie per tutti
Notizie per tutti


Albisola dal Novecento a oggi

08 ottobre 2023


"Albisola la produzione del Novecento, attuale artigianato e previsioni future; rapporto fra mercato dell' artigianato e mercato turistico-culturale"

Conoscete tutti la storia e l'evoluzione della ceramica di Albisola.

Tralasciando il Seicento e Settecento, con una produzione però ancora in uso oggi, vorrei iniziare la mia narrazione con la produzione di stoviglie che ebbe grande sviluppo nel corso dell'Ottocento.

In allora la produzione era improntata alla grande quantità, una industria manifatturiera diffusa.

Nel senso che c'erano molti produttori, ma in concreto una produzione omogeneizzata.

Con la fine dell'Ottocento, la costruzione della ferrovia, un cambio epocale di vita, avvenne anche la crisi della produzione di stoviglie in terracotta, soppiantate appunto dalla produzione industriale.

Ci fu quindi la necessità di reinventarsi. Lo fece Manlio Trucco con la collaborazione con Martini e con l'introduzione di nuovi stili, lo fece la famiglia Mazzotti.

Parallelamente ci fu uno sviluppo delle ceramiche industriali con Piral e Fac (1949).

In pratica il territorio cambiò fisionomia.

Da una parte la produzione artigianale (manifatture con un numero di addetti di rilievo numericamente) a con numeri di produzione importanti nonch´ collaborazioni di prestigio (Campari eccetera), da una parte laboratori che vivevano su commissioni private e turismo balneare.

In questo contesto l'apertura culturale di Tullio, la struttura aziendale, permisero alla Mazzotti di accendere la collaborazione con il mondo artistico.

Futurismo e Anni Cinquanta sono stati la scintilla incendiaria, un incendio che ha travolto Albisola. Con luci e ombre.

Le luci sono rappresentate da una notorietà mondiale di questo luogo, le ombre sono rappresentate da una spogliazione da parte dell'artigiano della sua funzione creativa, progettuale, lasciando il valore aggiunto dell'estro nella mani degli artisti.

Dagli inizi del Duemila, è mia opinione, che il livello artistico si sia abbassato.
Faccio una premessa ovvero che esiste l'arte di espressione, per la quale la ceramica viene utilizzata per realizzare opere uniche, e che esiste l'arte applicata o design  per cui autori frequentano i lavoratori per cercare collaborazioni e esecutori tecnici.

Le industrie hanno chiuso (Piral e Fac), gli artisti frequentano meno.

Rimangono però delle realtà di rilievo nel campo della produzione artigianale, magari con numeri meno significativi, ma con produzione di qualità. Rimangono artigiani che collaborano con designer affermati.

Fatta questa lunga premessa, faccio due osservazioni per avviare l'infornata.

Ritengo che il valore aggiunto sia nella creatività, nella progettazione del nostro lavoro e che quindi questa parte debba rientrare nelle aziende, le quali producono le LORO ceramiche.

Inoltre vedo in prospettiva futura lo spazio per un turismo culturale, il quale non acquista solamente la ceramica, il souvenir, ma ha voglia del sapere e della memoria.

In fondo noi artigiani siamo detentori di alcune cose che sono quasi introvabili :

  • l'arte del saper fare (obbligatorio anche il saper pensare senza il quale ogni nostra azione è priva di contenuto)
  • la possibilità di realizzare oggetti personalizzati (cosa rara in un mercato globalizzato)
  • la memoria e la conoscenza, la memoria della storia vissuta (non quella rivisitata da pseudo studiosi o critici), la conoscenza di una vita che oggi è quasi introvabile

L'orgoglio artigiano è una questione che andrebbe dibattuta approfonditamente, così anche andrebbe analizzato il confine fra artigianato, design, arti applicate eccetera.

Chiudo sostenendo che in questo quadro, benchè ci sia necessità di manovalanza produttiva, tornianti, formatori, smaltatori, decoratori, la collaborazione con una nuova generazione di giovani più avvicinati, per loro formazione al turismo culturale, sia oltremodo necessaria e auspicabile.



Autore: cenacolodeglialfabeti Presidente




Versione per la stampa:
Versione senza grafica
Versione PDF




« Prec  Succ »